Innovazione: ENEA con Università di Camerino per estrarre vitamina D da scarti di pesce azzurro
ENEA ha messo a punto un processo a basso impatto ambientale per estrarre vitamina D e Omega-3 da scarti di pesce azzurro, come sardine e sgombri, per possibili utilizzi in nuovi prodotti nutraceutici. L’attività è stata condotta nell’ambito del progetto “VitaDwaste”, coordinato dall’Università di Camerino, che vede tra i partner anche Cnr e le università del Piemonte Orientale e di Bologna.
ENEA ha messo a punto un processo a basso impatto ambientale per estrarre vitamina D e Omega-3 da scarti di pesce azzurro, come sardine e sgombri, per possibili utilizzi in nuovi prodotti nutraceutici. L’attività è stata condotta nell’ambito del progetto “VitaDwaste”, coordinato dall’Università di Camerino, che vede tra i partner anche Cnr e le università del Piemonte Orientale e di Bologna.
“Il processo estrattivo impiegato dall’ENEA prevede l’uso dell’anidride carbonica supercritica, una tecnologia verde che unisce sicurezza ed efficienza nell’estrazione delle biomolecole e permette di ridurre l’impatto sull’ambiente perché non utilizza solventi organici”, spiega Gian Paolo Leone, ricercatore ENEA del Laboratorio di Bioeconomia circolare rigenerativa e responsabile per l’attività condotta per l’Università di Camerino nell’ambito del progetto VitaDwaste.
Per maggiori informazioni: ENEA@informa del 27/02/2025