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In ricordo di Luigi Rossi

Oggi presso il Centro Ricerche ENEA di Casaccia è stato ricordato il Dott. Luigi Rossi alla presenza dei familiari e dei Colleghi e Colleghe che hanno condiviso con lui esperienze lavorative e personali.

Il 16 novembre si è spento il collega Luigi Rossi che, oltre ad aver rivestito importanti incarichi in Enea e in altri organismi nazionali ed internazionali, è stato maestro di vita per le generazioni di ricercatori che hanno avuto la fortuna ed il piacere di conoscerlo e di lavorare con lui.

Si è laureato nel 1965 alla Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza; dal 1967 è ricercatore – genetista agrario al Centro ricerche Casaccia del CNEN (poi ENEA) costitutore di varietà di grano ampiamente diffuse e dei primi triticali italiani Mizar e Rigel. All’ENEA è stato responsabile di Laboratorio, di Divisione e direttore del Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della salute. E’ titolare di alcuni brevetti e autore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche o a carattere divulgativo. Consulente dal 1979 della FAO e altri organismi internazionali. Dal 1994 è presidente FIDAF fino al 2013, successivamente Presidente onorario; membro dell’Accademia dei Georgofili.

Un suo ricordo: "Nel corso di uno stage presso il Cimmyt ad El Batan in Messico, mentre osservavamo i campi sperimentali di grano, il famoso genetista agrario Norman Borlaug, Premio Nobel per la Pace, affermava “il breeder di nuove varietà di grano è come un falegname: uno che sa cosa vuole costruire, conosce bene i suoi materiali di partenza, sa usare bene gli strumenti a disposizione per combinare e assemblare le varie componenti in una nuova varietà. Ed aggiunse: le piante parlano e voi, con i vostri occhi, se le guardate attentamente, potete capire ciò che stanno dicendo. Era proprio quello che facevamo in Casaccia (campo gamma).

Mi piace ricordare tre esperienze personali tra loro molto diverse:

·       cooperazione nei Paesi in via di Sviluppo, in particolare in Cina dove sono stato insignito nel 2011 del Friendship Award della Repubblica Popolare Cinese con la motivazione “In appreciation of your enthusiastic support for China’s construction and your friendly co-operation”;

·       promozione delle Piattaforme tecnologiche Food for Life, Plants for the Future, Suschem e Biofuel e Coordinatore delle Piattaforme tecnologiche italiane della KBBE per la Bio-economia;

·       l’impegno – come presidente della FIDAF – per promuovere l’innovazione in agricoltura e il ruolo dei laureati in scienze agrarie e scienze forestali; sicuramente per tale impegno, sono stato onorato dal CONAF del titolo di Emerito, nel 2012.”

C’è una singolare corrispondenza tra l’impostazione della ricerca voluta dal Prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza 50 anni fa nel Laboratorio Applicazioni delle Radiazioni in Agricoltura del Centro Casaccia (targa Laboratorio) e quella attualmente svolta da ENEA-BIOTEC  che si ispira alla  visione moderna dell’UE e del Programma Nazionale Ricerca:

  • approccio multidisciplinare ed integrato,
  •  costituzione di gruppi di ricerca competitivi nella comunità scientifica internazionale,
  •  impegno su grandi progetti internazionali,
  • sviluppo di metodologie e impiego di strumenti sempre più avanzati ad alto contenuto tecnologico e specialistico,
  • equilibrio tra la ricerca di base e la ricerca applicata che fornisca risultati di interesse economico e sociale.

Molto diverse sono invece le fonti e la consistenza dei finanziamenti: allora importanti, sulla scia dei grandi finanziamenti pubblici legati al nucleare, oggi scarsi e conquistati sul “mercato” internazionale e nazionale dei Bandi Pubblici di Ricerca.

In comune, ed è il grande valore dell’ENEA e dei suoi Centri di Ricerca, la convergenza delle  scienze e delle competenze. Cioè far operare ed interagire in modo efficace, persone di culture e specializzazioni diverse, focalizzandone gli sforzi su obiettivi complessi ed avanzati.

Vorrei che la mia testimonianza non fosse solo sulle scelte illuminate di carattere scientifico, su cui il Prof. Scarascia Mugnozza ci ha avviato e seguito costantemente nel Centro Ricerche Casaccia, ma considerasse alcuni valori umani e culturali che ci ha trasmesso.

Succede a volte che alcuni studiosi e scienziati  sentano forte il dovere civile di scendere in campo animati dai valori stessi della conoscenza e della partecipazione. La conoscenza rappresenta una ricchezza formidabile che tutti i Paesi avanzati cercano di utilizzare, sviluppare e valorizzare per far crescere la propria economia, e per migliorare la qualità della vita dei propri abitanti. La conoscenza, tuttavia, non può essere appannaggio di pochi perché essa comunque sgorga da giacimenti culturali che sono patrimonio dell’intera umanità.

Credo che gli studiosi e i ricercatori siano cittadini particolari perché caratterizzati - proprio per il tipo di lavoro che svolgono – dal possedere una doppia cittadinanza: quella del proprio Paese e quella del Mondo. Ed è proprio in questa loro doppia cittadinanza la base oggettiva della loro duplice responsabilità. Per un ricercatore è normale aspirare a confrontarsi con la comunità scientifica internazionale, pubblicare sulle riviste ad alto Impact Factor. A me sembra che per chi opera nel campo della biologia e dell’agricoltura, a volte, diventi prioritario impegnare la propria conoscenza per il soddisfacimento di fabbisogni primari, privilegiando così l’aspetto sociale dei diritti umani. E qualcuno come il Prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza lo ha fatto per anni, e, quasi animato da una pulsione inesauribile, lo ha fatto per tutta la vita.

Nella vicinanza lavorativa e umana con Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, ho imparato anche a condividere i grandi temi che riguardano la scienza e la coscienza, i valori della conoscenza e della partecipazione in difesa dei diritti umani quali libertà civile e politica e, prima ancora, libertà dai bisogni primari.

Questi valori sono stati il collante dello straordinario gruppo di colleghi della Casaccia e della Fidaf con cui Luigi ha condiviso tanta parte della sua vita!

Massimo Iannetta, Responsabile della Divisione Sistemi Agroalimentari Sostenibili di ENEA

Ricordo di LUIGI ROSSI 

"Oggi ci ritroviamo insieme per ricordare Luigi Rossi, una persona che ha lasciato un segno profondo e indelebile nelle nostre vite e nella storia dell’ENEA.

Luigi è stato, prima di tutto, un grande uomo. Un esempio luminoso di correttezza, lealtà, amore per il proprio lavoro e per le persone che lo circondavano. Era una mente fulgida, messa generosamente al servizio della scienza. Le sue ricerche – in particolare quelle sul grano – non sono state soltanto pagine importanti di un percorso professionale: sono state contributi che hanno aperto strade nuove, che hanno cambiato il modo di guardare al futuro della ricerca e dell’innovazione.

Ma ciò che più di tutto rende difficile racchiudere Luigi in poche parole è la sua umanità. Chiunque abbia avuto la fortuna di lavorare con lui sa bene quanto fosse speciale. Sapeva ascoltare, sapeva guidare, sapeva valorizzare. In un mondo che spesso corre troppo veloce, Luigi aveva il dono raro di fermarsi un momento per vedere davvero le persone. E nel farlo, riusciva a trasmettere passione, professionalità, amicizia e una semplicità che solo i grandi possiedono.

In ENEA è stato un dirigente esemplare, ma soprattutto un punto di riferimento umano. Accanto a lui abbiamo imparato che l’eccellenza non nasce solo dal talento, ma dalla capacità di condividerlo; che il rigore scientifico non è mai separato dalla gentilezza; che un buon collega può diventare un amico, e un amico può diventare una guida.

Luigi aveva una grandezza immensa, ma non faceva mai pesare la sua intelligenza, il suo ruolo o i suoi successi. Al contrario, rendeva tutti noi migliori semplicemente restando fedele a sé stesso: una persona buona, generosa, discreta, impegnata, luminosa.

La sua scomparsa ci lascia un vuoto enorme. Ma ci lascia anche un’eredità preziosa: l’esempio di un uomo che ha saputo unire scienza e umanità, competenza e tenerezza, determinazione e rispetto. E questo esempio continuerà a vivere in ciò che ha costruito, nel ricordo di chi lo ha conosciuto e nel modo in cui ognuno di noi porterà avanti un po’ del suo spirito.

A te, caro Luigi, va oggi il nostro pensiero più affettuoso e riconoscente.

Grazie per tutto ciò che sei stato, per ciò che hai dato, per averci insegnato che il valore di una vita non si misura soltanto nei risultati, ma nell’amore, nel sorriso e nella luce che si lascia negli altri. Che il tuo cammino continui sereno, ovunque tu sia.

Noi continueremo a ricordarti, ogni giorno, con gratitudine e profondo affetto".

Massimo Iannetta, Responsabile della Divisione Sistemi Agroalimentari Sostenibili di ENEA

Personale di riferimento: 
A cura di: 
Francesca Zinni
Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2025