Progetto SiMoDrofila
Sistemi Innovativi Di Monitoraggio Per Il Controllo Sostenibile Di Drosophila Suzukii Ed Altri Fitofagi Rilevanti Per La Frutticoltura Laziale
SiMoDrofila è un progetto pilota per lo sviluppo di nuovi approcci, processi e tecnologie finalizzati ad accrescere la competitività e la sostenibilità nel settore produttivo agricolo della zona produttiva “Sabina Romana”.
La proposta approvata con la misura 16.1 concentra le sue azioni di trasferimento delle innovazioni verso una sempre maggiore “sostenibilità della gestione fitosanitaria delle produzioni” considerata un segmento essenziale nel percorso virtuoso di filiere produttive innovative, sostenibili in termini di maggiore produttività, riduzione dei costi, basso impatto sull’ecosistema ed uso più efficiente delle risorse naturali.
Il progetto si configura come bacino di acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, gestionale e altro, allo scopo di favorire la produzione di piani, programmi e progettazioni che migliorino in modo significativo l’efficienza delle gestioni aziendali e/o la qualità delle produzioni.
Le innovazioni che saranno trasferite dal mondo della ricerca al mondo produttivo ed imprenditoriale riguarderanno in primo luogo il potenziamento dei mezzi di sorveglianza e prevenzione delle infestazioni, supportate anche da modelli predittivi per quanto riguarda D. suzukii (innovazione di monitoraggio, early detection e previsione) dal momento che una volta che gli attacchi dei fitofagi vengono evidenziati nella loro fase iniziale l’efficacia dei mezzi di lotta ad elevata sostenibilità aumenta sensibilmente. La focalizzazione delle azioni sarà oltre che su specie chiave quale Drosophila suzukii, Ceratitis capitata e Ragholetis cerasi, anche sulla minaccia rappresentata dalla Cimice Asiatica (Halyomorpha halys).
Ricordiamo che nel Lazio tale specie è stata già segnalata nel 2017 successivamente è stata individuata su alcuni impianti di kiwi in provincia di Latina e ad oggi è presente in quasi tutta la regione, con popolazioni notevoli capaci di arrecare ingenti danni e pertanto occorre che il sistema produttivo sia ben preparato a far fronte anche a questa eventuale emergenza.